Peculato. È questa l'accusa mossa dalla procura della Repubblica a un infermiere della Asl Toscana sud est chiamato a difendersi davanti al giudice del tribunale di Arezzo. È stata fissata per il 23 gennaio la discussione con sentenza del caso che ha chiamato alla sbarra un dipendente dell'azienda sanitaria, infermiere con esperienza trentennale in forza all'ospedale San Donato di Arezzo, dopo essere stato trovato in un presunto stato di overdose durante il servizio. Così, come riporta il Corriere di Arezzo, la vicenda risale al 2019 ed è stata ripercorsa proprio in questi giorni nelle aule giudiziarie. Stando a quanto appreso, l'infermiere sarebbe accusato di aver sottratto una decina di fiale di anestetico oppioide in dotazione alle sale operatorie del nosocomio. In una di queste circostanze, si sarebbe inoculato del medicinale durante l'orario di lavoro provocandosi un'overdose dovuta, secondo quanto sostenuto dall'accusa, all'assuzione di una quantità eccessiva di anestetico. Sarebbe stato in seguito a quest'ultimo episodio che avrebbero preso il via gli accertamenti da parte della procura. Tesi completamente respinta dall'infermiere che, col supporto dell'avvocato David Scarabicchi, si è fermamente dichiarato innocente ed estraneo ai fatti. Nel procedimento, per cui il 23 gennaio è prevista la sentenza, la Asl Toscana sud est si è costituita parte civile ed è rappresentata dall'avvocato Luca Fanfani.